Chi è alle prime armi con una pagina Facebook potrebbe commettere alcuni errori nel tentativo di conquistarsi una fetta di visibilità. Di seguito vi segnalo tre azioni da non commettere se avete una pagina aziendale su Fb.
Innanzitutto c’è da sfatare la convinzione secondo cui quanti più post pubblico, più visibilità ottengo. È sbagliato pensarla così perché la forza virale di un contenuto è maggiore quando è innescata da pubblicazioni relativamente poco frequenti ossia postate su pagine che aggiornano la loro pagina anche una sola volta al giorno o addirittura ogni 3 giorni, mentre è minima per quelle pagine che postano più volte al giorno. Pertanto la viralità non migliora al crescere dei numeri di post. E questo è spiegabile anche perché ogni contenuto postato otterrà visualizzazioni fino alla pubblicazione del post successivo e, di conseguenza, se postassimo ogni ora ridurremmo di parecchio la nostra visibilità.
Quanto agli orari migliori in cui pubblicare i contenuti, bisognerebbe pensare alla fascia d’ora lavorativa di un utente che per lavoro utilizza il Pc e quindi la fascia 9-18. Alcune statistiche hanno dimostrato che le ore di maggiore interazione sono dopo le 12, dopo le 18 e nel fine settimana quando le pagine aziendali sono poco attive o ferme al venerdì, in particolare la domenica quando i contenuti condivisi sono più visibili perché c’è meno traffico sul social network più popolato del mondo. Chi non può farlo in questi orari deve sapere che Facebook fornisce alle pagine la possibilità di programmare l’ora e il giorno della pubblicazione.
Un secondo errore che spesso si commette è l’autoreferenzialità. Chi gestisce una pagina aziendale è giusto che promuova con immagini e contenuti la propria attività, ma non bisogna mai dimenticare che Facebook è nato ed ha avuto successo perché crea relazioni, genera conversazioni, sostituendosi al passaparola. La domanda da farsi è: cosa posso scrivere perché si parli di me, senza necessariamente sfoggiare il mio ego?
Emozionare è sicuramente il primo punto di partenza e, affinché un post possa suscitare entusiasmo, il consiglio è di ricorrere ad immagini belle con poco testo, coinvolgenti e giuste per il target che vogliamo conquistare. Ecco perché per emozionare dovreste ben conoscere il vostro target ed essere empatici, cioè capire gli altri, intercettarli e presidiarli senza condizionarli.
In che modo? Con “affetti speciali”, sfruttando la logica del dialogo e non della vetrina, facendo domande e soprattutto ascoltando. L’ascolto e l’intercettazione sociale sono due fondamentali elementi quando si crea una pagina. Non si può far conoscere una struttura ricettiva di Roma postando immagini di camere e tavolini per colazione, senza mai pubblicare foto particolari della capitale e dei suoi monumenti, stuzzicando così l’interesse a visitarli.
Dopo aver individuato il vostro target ed averlo ascoltato, non commettete il terzo errore che è quello di scrivere fiumi di parole. I testi devono essere corti e succinti: frasi non più lunghe di 200 caratteri, massimo tre righe affinché chi velocemente scorre la propria home di Fb non perda troppo tempo a leggerti. La viralità di un messaggio scritto aumenta quanto più semplici e comprensibili sono le frasi. Pensate al potere virale delle citazioni su Facebook.
Non resta che mettere in pratica questo primo approccio, ricordando sempre che l’obiettivo è fornire spunti per conversazioni perché solo in questo mondo si può innescare la miccia della viralità.
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