Tutti ci occupiamo della nostra identità e di sapere cosa si pensa di noi, ma siamo consapevoli dell’importanza della reputazione online?
La nostra presenza in rete, dunque il nostro partecipare, condividere, ideare… non è un semplice insieme di attività, ma un’autentica identità, che si costruisce e si mantiene proprio come nella vita di tutti i giorni, ovvero stabilendo relazioni e legami fiduciari; e dal momento che la gente parla e sempre parlerà, anche sul web ci si costruisce una vera e propria reputazione, in cui le parole senza fatti al seguito lasciano il tempo che trovano.
L’errore più madornale che si possa commettere, infatti, è quello di sentirsi “protetti dallo schermo”, cioè scrivere ed operare sul web tenendo conto che nessuno vedrà mai la nostra faccia. E probabilmente così sarà negli effetti: gli utenti con cui ci relazioneremo non vedranno mai il nostro viso e mai discuteranno personalmente con noi, ma le informazioni sulla nostra identità, tuttavia, circoleranno molto più rapidamente ed efficacemente di come avverrebbe nel paesino di provincia.
Un nickname, un sito web, un marchio, un profilo di social network… ogni forma di identità sul web tarda davvero poco a “personificarsi”, e non comportarsi da uomini d’onore in rete ci si rivolterà contro prima di quanto si possa immaginare, dal momento che il “potere” degli attori sociali sul web tende a livellarsi, ed il semplice navigatore può compromettere, se ne ha giusta causa, anche la reputazione della grande multinazionale.
Alla luce di quanto detto, sarà fondamentale operare su web tenendo sempre ben presenti alcuni punti fondamentali:
- Mantenere in rete un’etica improntata alla correttezza ed alla lealtà; va benissimo essere originali ed incuriosire gli altri utenti, ma mai scrivendo cose false e mai creando aspettative cui non potranno seguire adeguati fatti.
- Sviluppare e consolidare la propria rete sociale all’interno del web, mantenendo sempre vivi e prolifici i contatti con i propri “amici” virtuali. La logica di base dev’essere quella della collaborazione e dello scambio di consigli ed esperienze, anche con potenziali competitor; mantenere per sè le notizie più interessanti senza condividerle ha poco senso, e si rivelerà sterile e controproducente nel medio-lungo termine; senza considerare, inoltre, che un domani potremmo essere noi ad aver bisogno di un consiglio…
- Mettere “ordine” alla propria identità sul web, scegliendo anzitutto in che modo presentarsi agli altri utenti (con nome e cognome, con un nickname, con un logo…) e mantenendo coerente la propria scelta in tutte le attività di cui si sarà protagonisti online. Dopodichè sarà importante riuscire ad ordinare, appunto, l’insieme di reti sociali, di interventi e di lavori che abbiamo realizzato in rete, seguendo quella che è la logica del curriculum vitae. Cio è possibile realizzando un sito personale, oppure curando particolarmente la propria pagina all’interno di social network come facebook o linkedin; vi sono tuttavia tantissime opportunità di realizzare un profilo-curriculum in maniera non puramente professionale e lavorativa, ma principalmente sociale ed “identitaria”.
- Google Profiles ad esempio, ad oggi attivo solo negli Stati Uniti, offre una soluzione che consente di creare una pagina profilo particolarmente ricca di informazioni la quale verrà indicizzata all’interno del motore stesso.
- Ziggs, sito che consente la condivisione di numerose informazioni con particolare cura a quelle professionali, con abbinati strumenti di social networking e di notifica via mail quando la propria pagina viene visitata.
- ClaimID offre un servizio piuttosto differente nella sostanza, in quanto consente di creare una pagina con tutti i link dei siti, dei profili di social network e pagine web in cui si parla di se, una sorta di cronologia delle proprie attività online sottoforma di curriculum.
- – Allo stessa maniera opera Profilactic, il quale riunisce in una pagina tutti i contenuti web che riguardano la propria persona, con la possibilità di aggiornamento automatico nel momento in cui si rinnovano i propri interventi sui siti web dove già si è partecipato attivamente.
Tantissimi, inoltre, i siti che consentono di creare un profilo prettamente professionale da condividere su web e sui vari social network: Twtjobs, Emurse, VisualCV, Razumè ed altri ancora. Anche i siti di diverse agenzie per il lavoro italiane e dei migliori siti di ricerca di lavoro offrono l’opportunità di creare un CV personale anche abbastanza dettagliato, tuttavia sono ancora piuttosto indietro per quanto riguarda le opportunità di condivisione del profilo in rete ed all’interno dei social network più popolari.
- Monitorare spesso la propria “reputation”, rivisitando periodicamente i siti ed i network dove si è preso parte attiva oppure semplicemente inserendo nel motore di ricerca il proprio nome, il proprio nickname o il nome dell’azienda per cui si scrive.
A tale fine può tornare molto utile Google Alert, uno strumento che consente di ricevere una notifica via mail nell’immediato istante in compare in rete una pagina in cui è citato l’argomento di proprio interesse. Laddove si imposti in Google Alert il proprio stesso nome o nickname o il nome aziendale, Google Alert diventerà un autentico guardiano della nostra identità sul web, mostrandoci subito cosa dicono di noi.
E voi, a parte inserire periodicamente il vostro nome su Google, come monitorate la vostra reputazione in rete?
Articolo molto interessante e ben scritto 😉 A mio avviso, un’azienda o un professionista deve occuparsi della propria reputazione ancor prima di cominciare a muoversi sul web, nel senso che deve essere ben cosciente della rapidità con cui la rete può decretare il successo o il fallimento di un’iniziativa commerciale o di un intero modello di business. Pertanto qualsiasi attività si voglia offrire attraverso il web andrà pianificata al fine di soddisfare il cliente offrendogli servizi o prodotti di qualità: così facendo i feedback non potranno che essere positivi.
Sicuramente il tema è scottante e spesso trascurato nel Web Marketing italiano, sia da parte delle aziende, sia da parte dei consulenti.
Va fatta la premessa che un’azione di Brand Reputation ben fatta costa veramente tanto, anche con strumenti.
Certo, rende, lo so, ma a volte è veramente difficile convincere le aziende di questa necessità.
Per le nostre attività dirette, noi facciamo un’azione di controllo sistematica sia mediante ricerche, sia mediante Web Analytics. Considera che io sono online dalla mattina alla sera, conosco i luoghi dove si potrebbe discutere di noi, quindi più o meno so già cosa controllare.
Impiego meno controllando personalmente e mi rendo conto meglio di ciò che capita. Inoltre, la cosa mi serve anche per altro.
Proprio così, un controllo efficace ed attento della Brand Reputation è cosa complicata e dispendiosa, se pur di grande importanza.
Come dice Giorgio, tuttavia, la propria reputazione si costruisce ancor prima di entrare in rete, dunque operando con una determinata etica, mantenendo fede alle aspettative dei clienti e mostrando sempre coerenza nei confronti dei propri progetti.
Seguendo queste linee guida è comunque importante monitorare la propria Reputation, ma senza particolari timori, perchè chiunque volesse infangare senza ragione la vostra immagine, dovrà fornire adeguate argomentazioni agli utenti del web, sempre più attenti ed esigenti.