Probabilmente sarà già capitato anche a voi di sentire questo verbo così strano: “googolare” o “gugolare” (volendo italianizzare ulteriormente il termine)…
Cosa vi è passato per la testa nell’immediato? «Povera lingua italiana, oltraggiata dal linguaggio giovanile» oppure «Molto più conciso ed efficace di espressioni come “ricercare su Internet” o peggio ancora “cercare in un motore di ricerca”»?
Che la lingua, qualsiasi lingua, sia un qualcosa di fluttuante ed in continua evoluzione, è un dato di fatto. Ogni epoca vede nascere e morire una grande quantità di termini ed espressioni, ed uno degli aspetti che più influiscono su questo ricambio lessicale è certamente quello legato agli sviluppi tecnologici.
Il mondo dell’informatica e dell’interattività tecnologica ha introdotto migliaia di nuovi termini nella lingua italiana, alcuni già ampiamente rinosciuti dai più accreditati dizionari, altri ancora non ufficialmente “italiani”, ma comunque fortemente adoperati.
Chattare, taggare, zippare, postare… quanti verbi come questi fino a pochi anni fa ci sarebbero sembrati semplicemente assurdi?
Il termine gugolare presenta, tuttavia, una caratteristica linguistica ulteriore: oltre ad avere una evidente origine informatica ed internauta, deriva da un marchio registrato, dal nome privato di un prodotto, un servizio, un’azienda.
Casi come questo non sono nuovi; in un passato piuttosto recente, infatti, destò molta curiosità (ed anche qualche polemica) la comparsa all’interno di un noto dizionario nazionale del termine Nutella; un nome proprio, dunque, divenuto comune per via del suo così ampio uso.
Questo, ovviamente, fa riflettere; se la popolare crema al cacao è riuscita a farsi prepotentemente largo tra i vocaboli di uso più comune, come potrebbe non esser così per un mezzo di straordinaria potenza e di uso fondamentale, universale e quantomai semplice come Google?
Per rendersi conto di come il termine “googolare” sia già oggi di assoluta attualità è sufficiente effettuare una ricerca inserendolo, neanche a dirlo, nel motore di Google: migliaia di siti e di blog adoperano il termine con disinvoltura e grande efficacia semantica.
Se si considera, inoltre, che il rilievo della rete telematica, sotto molteplici punti di vista, è destinato a crescere sempre di più, che un numero sempre maggiore di persone nel mondo potrà usufruire di una connessione ad internet e che il traffico sulla rete renderà sempre più cruciale il ruolo rivestito dal motore di ricerca, noi siamo pronti a scommettere che il termine “googolare” comparirà molto presto anche nei dizionari della lingua italiana.
Ed allora, iniziamo ad abituarci…
- Io Googolo
- Tu Googoli
- Egli Googola
- Noi Gogoliamo
- Voi Googolate
- Essi Googolano
Il verbo googolare sembra che si stia definendo nella lingua italiana in un’altra forma, “googlare”.
Wikipedia riporta quest’ultimo termine come quello che ufficialmente designa l’azione di effettuare una ricerca all’interno di un motore.
Personalmente ho qualche perplessità sul fatto che possa essere utilizzato più “googlare” che “googolare”, sia perchè il primo richiede una fonetica più impegnativa (ed anche più difficile da capire per l’interlocutore) e sia perchè il motore di motore di ricerca, in Italia, è normalmente letto come “gugol” e non come “gugl”, dunque “googolare” è la forma più naturale del verbo.